Il periodo dopo il parto è un nuovo inizio, che richiede tempo e rispetto.
Quei 40 giorni che compongono il puerperio sono tutti necessari a costruire il benessere della mamma e del neonato.
In quei 40 giorni accadranno molte cose, dentro la relazione madre bambino e tutto intorno: sono giorni di grande importanza per la coppia, il neonato e gli altri figli, sono giorni di equilibri da ridefinire, talvolta con fermezza. C’è un nido da accudire e nel quale essere accuditi. Le interferenze esterne dovrebbero essere lasciate fuori dalla porta, sempre.
Niente è più importante del lavoro che la mamma il papà e il neonato stanno facendo.
La pressione sulle donne in attesa e nel dopo parto è così elevata da rendere spesso i 40 giorni del puerperio un calvario vero e proprio, un’esperienza difficile e stressante. Alcune volte le donne la raccontano come dolorosa, perchè caratterizzata da incomprensioni, trascuratezza e solitudine.
Spesso si arriva al puerperio dopo gravidanze impegnative, già esauste, piene di emozioni negative e povere di aiuti (purtroppo il nostro non è un paese per madri, ma di questo parleremo in un altro post).
Alcune di noi, di fronte alla rivoluzione della gravidanza, del parto e poi a questa landa desolata del puerperio rimangono in stallo. E accanto agli aspetti positivi dell’esperienza maternità iniziano a spuntare i lati negativi, complessi, dolorosi, che possono interferire con il benessere psicologico e psichico e fungere da innesco per l’esordio o il ritorno di disturbi mentalii.
Dopo il parto siamo più vulnerabili e quindi più predisposte ad incontrare un qualche disturbo psichico lungo la nostra strada. Alcune di noi sono più a rischio, per storia personale o per situazioni psicosociali difficili, come ben spiega la Milgrom nel suo testo sulla depressione post natale.
I disturbi che colpiscono con più facilità le donne nel post parto sono questi: i disturbi d’ansia: in particolare attacchi di panico o il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), i disturbi dell’umore, come la depressione post-partum, il disturbo post traumatico da stress, generici disturbi della relazione madre-bambino. La psicosi puerperale è un disturbo raro (circa una donna su mille) e molto grave, che richiede un sostegno immediato.
E’ importante ricordare che:
- La depressione post-partum ha un’elevata prevalenza (10- 15% delle madri).
- Nella maggior parte dei casi gli episodi depressivi hanno una durata non trascurabile ( 3 – 9 mesi)
- La depressione post-partum trascurata o sottovalutata può avere effetti negativi a lungo termine e può condizionare la relazione madre-bambino
- I sintomi della depressione post-partum sono spesso tenuti nascosti, per motivi di vergogna e disistima.
- Riconoscere i sintomi e poterne parlare liberamente con personale preparato, coinvolgendo anche i familiari più vicini, è il primo passo per la risoluzione del problema nella maggior parte dei casi.
L’umore nel puerperio
Baby Blues
Non è considerato un vero e proprio disturbo, perchè è legato alle grandi variazioni ormonali che avvengono qualche giorno dopo il parto e tende ad autolimitarsi per poi scomparire definitivamente nel giro di pochi giorni.
Il baby blues colpisce la stragrande maggioranza delle madri. Il suo esordio avviene nella prima settimana dopo il parto, ma i sintomi possono perdurare fino a tre settimane.
Sintomi e cause del baby blues
- Sbalzi di umore
- Umore labile, con facile tendenza al pianto
- Tristezza
- Ansia
- Mancanza di concentrazione
- Sensazione di dipendenza
Il baby blues è provocato da più fattori: molto importanti sono i rapidi cambiamenti ormonali che avvengono subito dopo il parto, lo stress psico-fisico legato al momento del travaglio e del parto, le complicanze fisiche del post-partum, come i postumi dell’episiotomia o del taglio cesareo che limitano l’autonomia della madre, la fatica fisica, l’ansia legata all’aumento delle responsabilità, l’insorgenza di imprevisti o contrasti con i familiari, i parenti e così via.
In questa situazione è molto importante poter condividere le esperienze provate con altre mamme e poter pianificare una buona divisione dei compiti con il compagno o i familiari stretti.
Depressione post-partum
Si tratta di un problema complesso e dalla diffusione crescente. Si stima che possa colpire fino al 10% – 15% delle madri. L’esordio è di solito sfumato e graduale, ma può talvolta essere molto rapido; avviene dal terzo mese al primo anno dopo il parto.
È importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, che la depressione della madre riduce le possibilità di sviluppare una buona sintonia col bambino, cosa che aumenta il disagio e complica la soluzione del quadro depressivo stesso.
La gravità può variare da episodi di depressione minore, (spesso non diagnosticati, perché il funzionamento della madre è apparentemente buono anche se i vissuti e le esperienze emotive sono di tipo depressivo, per il riemergere di conflittualità non risolte con le figure significative di riferimento) fino ad episodi di grave depressione maggiore.
Sintomi della depressione post-partum
Le madri affette da questa patologia provano una eccessiva preoccupazione o ansia, sono estremamente irritabili e si sentono sovraccariche e sotto pressione; è spesso presente una generale difficoltà nel prendere decisioni, l’umore è depresso, sono frequenti sentimenti di colpa e perdita di speranza nel futuro unita ad una marcata perdita di interesse o di piacere nel fare le cose.
Sia il sonno che l’appetito sono compromessi: il sonno è disturbato (può essere presente insonnia o ipersonnia), e l’appetito può variare grandemente, dall’iporessia a franchi episodi bulimici; possono comparire sintomi fisici (solitamente dolori, parestesie, debolezza muscolare).
Alcuni sintomi specifici riguardano la relazione madre-bambino e spesso acuiscono nella madre sentimenti di colpa, vergogna e inidoneità al ruolo di madre. In particolare è molto frequente
- Avvertire il bambino come un peso
- Non riuscire a provare emozioni nei confronti del bambino
- Sentirsi inadeguate nella cura del bambino, avere paura di restare sole con lui
- Pensare di essere madri e mogli incapaci
- Non riuscire a concentrarsi nelle cose quotidiane, che hanno a che fare con l’interazione madre-bambino (riconoscimento dei bisogni reciproci, sintonizzazione emotiva, le semplici cure parentali)
Fattori di rischio della depressione post partum
Una serie di condizioni è stata individuata come più frequente nelle madri che sono andate incontro a depressione post-partum. I principali fattori di rischio individuati sono:
- Conflitti coniugali
- Isolamento sociale o condizioni socioeconomiche sfavorevoli
- Episodi di ansia o depressione durante la gravidanza
- Storia personale o familiare di depressione
- Eventi traumatici nell’ultimo anno (lutti e lutti perinatali)
- Precedenti episodi di depressione post partum
- Disturbi della funzionalità tiroidea