Il lutto è un tema che spesso ci lascia senza parole, e ci fa sentire talmente goffi, spaventati o impotenti, che crediamo sia meglio non pensarci. E così, quando un amico o un conoscente subiscono un lutto, noi siamo senza parole, senza pensieri e senza strumenti per stare accanto.
La buona letteratura per l’infanzia e l’adolescenza ci aiuta a colmare almeno un po’ questa enorme lacuna culturale, tipica del nostro tempo: molti grandi illustratori e molti i grandi scrittori sono stati capaci di mettere con cura su carta immagini e parole sufficientemente buone per dire il lutto, per descriverlo e per domarlo almeno un po’, senza mai mancare di rispetto a chi soffre e senza avere alcuna pretesa di consigliare o sostituirsi.
Il lutto fa parte della vita, e come tutte le altre parti della vita si può raccontare ed è degno di entrare a far parte di una storia.
Molti albi illustrati di qualità affrontano le varie sfaccettature del lutto e della morte e offrono uno sguardo onesto e poetico ai bambini e alle bambine, e parlando apertamente a noi adulti.
Gli albi illustrati sono preziosi per imparare a rapportarci con la morte e il lutto senza esagerare, edulcorare, rinnegare, minimizzare, razionalizzare; ci servono per non fare brutta figura, quando dobbiamo stare accanto a bambini dolenti.
Sono dunque una grande risorsa, per chiunque si occupi di infanzia o di famiglie, in contesti sia sanitari che scolastici e sia chiamato a accompagnare un lutto.
Il corso è diviso in tre parti essenziali per usare l’albo per lavorare sugli eventi di vita luttuosi, a tutte le età e in setting diversi, comprese le scuole:
- Le parole per dirlo: Il lutto nell’albo illustrato. Avvicinarsi al tema della perdita e del lutto attraverso parole e immagini di grandi autori.
- Albo illustrato e resilienza: come affrontare il tema della morte con i bambini, prima, durante e dopo una perdita.
- Il libro come “testimone soccorrevole”: la letteratura per l’infanzia come strumento relazionale nei traumi e nel lutto.
Quando ho proposto questo corso di formazione la prima volta, nel 2021, questi sono stati i commenti principali:
“Non avevi un argomento più allegro, per ricominciare l’anno di formazione?”
“Ma proprio dal lutto, dovevi ricominciare?”
La scelta non è stata casuale, piuttosto, è stata dovuta: dopo la pandemia, in quel tempo in cui tutto ricominciava ma in realtà era ancora tutto indefinito e incerto, ho avuto il bisogno di ricominciare da tre mie grandi passioni: i linguaggi narrativi del mondo di infanzia e adolescenza, gli eventi di vita e la risposta allo stress e la salutogenesi.
Quale di queste passioni è nata prima e come sono arrivata a unirle insieme è una cosa che vi voglio raccontare, così da capire se questo corso può fare per voi, così come è pensato.
L’amore per i libri, per le parole e per le immagini nasce da lontanissimo, mi accompagna fin dal passeggino. Un amore fedele, esigente, sacro. Non potrei vivere in un mondo senza libri.
La passione per le persone, per la vita delle persone e per l’impatto che gli eventi di vita possono avere su chi ne fa esperienza è il motivo per cui ho studiato medicina e mi sono specializzata in psichiatria.
Mi interessano le storie della gente, le autobiografie, le memorie. Mi interessa studiare come il nostro cervello si predispone volta dopo volta ad affrontare le difficoltà, cosa favorisce il processo di resilienza e cosa invece lo ostacola. Per me è ogni volta una gioia, vedere le opportunità di elaborazione fiorire nelle persone, ed è ogni volta un dolore vedere come la nostra società e la nostra cultura non siano interessate a favorire la fioritura delle persone dopo un evento difficile, non prendano parte al processo, non siano di supporto. Anzi.
Quindi parto da libri e persone, storie difficili e resilienza.
Gli occhiali attraverso cui ho visto e sperimentato l’opportunità di tenere insieme queste passioni sono quelli della salutogenesi, un approccio alla salute e alla vita che sento più affine dell’approccio basato unicamente sulla malattia, perchè tiene conto della persona e dell’ambiente in cui si muove nella sua interezza. L’interezza, la complessità, cogliere tutti gli aspetti di un fenomeno è possibile con un approccio salutogenico. Possibile e anche più salutare.
Il libro, quando ben fatto, se ben proposto e utilizzato come strumento relazionale, (MAI, MAI come scaricabarile – leggi questo e fammi sapere, ciao ciao!) è un potentissimo attivatore della fioritura. Promuove resilienza e quindi promuove la salute, intesa nella sua globalità. Benessere fisico, psichico e psico-sociale.
Lavoro con gli albi da molti anni, e da circa quindici anni ho iniziato a maturare un lavoro specifico sul lutto: sono partita dal lutto nei bambini, poi sono arrivata al lutto negli adolescenti e via via che acquisivo competenze sugli albi ho iniziato anche a lavorare con gli adulti, attraverso l’albo, proponendo a singole persone in terapia o a gruppi, di dolenti ma anche di curanti, un lavoro sulle loro perdite attraverso parole e immagini.