La gravidanza rappresenta un momento nella vita della donna e della coppia di grandi cambiamenti e di intense ridefinizioni.
Abbiamo descritto come questo processo possa svolgersi in modo positivo e soddisfacente attraverso questa fisiologica complessità.
In questo articolo approfondiremo invece cosa accade quando durante la gravidanza si incontrano delle criticità che affliggono la sfera dell’umore e del comportamento. Quando parlo di criticità mi riferisco alle situazioni che mettono in difficoltà per un periodo di tempo significativo, giorni, settimane, persino mesi a volte, e che “fissano” l’umore o i nostri comportamenti (pensiamo ad esempio al sonno e all’alimentazione) rendendoli apparentemente immutabili.
In gravidanza può capitare di avere giornate no, di dormire male o di passare dalla totale inappetenza alla fame da lupo nel giro di pochi giorni. Quello che non dovrebbe capitare è vedere le giornate trascorrere tutte uguali, senza nessuna fluttuazione o modifica.
Perchè ci dobbiamo insospettire se il nostro umore si tinge di blu? Perchè il nostro umore è normalmente soggetto a tanti piccoli cambiamenti e aggiustamenti quotidiani, in risposta a cosa succede intorno a noi e dentro di noi; un umore fisso, è un umore che non risponde più a nessuna variazione. Ce ne accorgiamo di frequente che il nostro umore è bloccato perchè le persone intorno ci chiedono cosa abbiamo; spesso non sappiamo rispondere a questa domanda, perchè nemmeno noi sappiamo cosa ci è successo.
A volte, non vogliamo rispondere a questa domanda perchè dire che non siamo felici di essere in attesa, che abbiamo paura di avere sbagliato e che pensiamo che sarà tutto difficilissimo richiede nella nostra società davvero troppo coraggio.
Eppure.
Eppure è molto importante sapere come riconoscere i disturbi dell’umore e come si manifestano in noi. Perché conoscere cosa proviamo, cosa pensiamo e come ci comportiamo serve per affrontare in maniera efficace i disturbi dell’umore in modo da evitare che incidano troppo profondamente sul nostro benessere e sulla relazione con il bambino.
Tra le varie problematiche che possono manifestarsi durante la gravidanza quelle più frequenti sono:
i disturbi dell’adattamento, varie forme di ansia, disturbi depressivi e disturbi del comportamento alimentare
I quadri ansioso-depressivi sono più frequenti nel primo trimestre della gravidanza e possono avere manifestazioni molto variabile, ma i più frequenti sono gli attacchi di panico e l’ansia generalizzata.
In alcuni casi si può avere l’aggravamento di un preesistente disturbo fobico o disturbo ossessivo compulsivo.
La presenza di disturbi ansioso depressivi insorti durante la gravidanza (soprattutto ultimo trimestre) si lega ad un maggior rischio di sviluppare disturbi psichici nel periodo del post parto, e pertanto necessita di un adeguato monitoraggio, di un sostegno continuativo e quando necessario di un intervento terapeutico.
Ci sono alcune condizioni preesistenti che si associano ad una maggiore incidenza di disturbi ansiosi e depressivi durante la gravidanza o nel puerperio: tra queste un precedente lutto perinatale indipendentemente dall’epoca gestazionale in cui è avvenuto, un lutto in famiglia, condizioni di violenza domestica.
Se i sintomi sono di entità media o grave, e sempre quando sono invalidanti e impediscono alla donna una buona qualità della vita si può considerare una integrazione mirata del sostegno psicoterapeutico con un’adeguata farmacoterapia. Qualora si rendesse necessaria una terapia farmacologica (le indicazioni alla farmacoterapia sono per disturbi invalidanti, come grave insonnia, attacchi di panico molto frequenti, umore stabilmente depresso) è necessario decidere la terapia in accordo con tutti i medici che seguono la madre e il nascituro: psichiatra, ginecologo, neonatologo, devono poter riflettere insieme alla donna su quale farmaco, a quale dosaggio e per quanto tempo. In particolare andranno valutati i diversi rischi legati alle varie epoche gestazionali, e quelli legati al parto e al puerperio – allattamento.
In Italia sono presenti i Centri di Tossicologia Perinatale che possono essere contattati telefonicamente per indicazioni più specifiche rispetto alla sicurezza dei farmaci prescritti.
In ogni caso, se avete sofferto in precedenza di disturbi psichici e avete in casa vecchi farmaci, NON assumeteli senza avere contattato i vostri medici e specificate bene la settimana di gestazione in cui vi trovate.
Per approfondire:
Disturbi psichiatrici in gravidanza